Lightless Moor «The Poem - Crying My Grief To A Feeble Dawn» (2013)

Lightless Moor «The Poem - Crying My Grief To A Feeble Dawn» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Marie »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2469

 

Band:
Lightless Moor
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Titolo:
The Poem - Crying My Grief To A Feeble Dawn

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ilaria Falchi :: Vocals
Federico Mura :: Guitars, Vocals
Alberto Mannucci Pacini :: Guitars
Michele Mura :: Bass
Edoardo Fanni :: Keyboards
Stefano Spanu :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Lightless Moor si affacciano sulla ormai stracolma scena gothic italiana ben undici anni fa e portano con sé dalla Sardegna un collaudato sound nord europeo che attualmente lascia ben poco spazio all'originalità, alla novità e all'innovazione.
Influenzati da Tristania, Within Temptation e Theatre of Tragedy, il gruppo è formato dalla talentuosa Ilaria Falchi (voce), Federico Mura (voce, chitarra), Alberto Mannucci Pacini (chitarra), Edoardo Fanni (tastiere) e Stefano Spanu (batteria).
Collezionano numerosi cambi di line up e successi, risultando vincitori in concorsi (Metal Maniac online n.d.r.) ed entrando nel prestigioso rooster della Alkemist Fanatix Europe. Ed è proprio sotto questa nota agenzia che la band pubblica “Crying my Grief to a Feeble Dawn - The Poem”, full lenght di otto tracce per la durata complessiva di circa cinquanta minuti. Il disco viene registrato ai RealSound Studio di Parma e masterizzato presso i Finnvox Studio noto punto di master-riferimento per i gruppi di culto del genere.
Il disco scorre senza troppi sconvolgimenti e sorprese sino ad esattamente metà del lavoro quando “Cento respiri (Slave)” sprigiona tutta l'abilità canora di Ilaria che non ha nulla da invidiare alle sue colleghe scandinave e di conseguenza tutto il resto della band dove si riscontra una buona sessione ritmica ed il rispetto di ogni canone del gothic metal con le strofe alternate dal bel canto e dal growl, dalle tastiere e dai ritmi improvvisamente accelerati. Tecnicamente i ragazzi si dimostrano preparati e non perdono un colpo.
Disco consigliato per gli amanti di un genere non più di nicchia ma sempre più “orecchiabile” e per chi vuole avvicinarsi al contesto gotico senza rimanerne deluso.
Ancora un esempio di come la scena underground italiana sia viva e attiva e di come il metal italiano non abbia nulla da invidiare a quello estero.
Per chi volesse farsi un'idea personale è visionabile sulla piattaforma Youtube il trailer video del disco.

Track by Track
  1. The Lyrics of the Journey 75
  2. Chained to a Dismal Chant 80
  3. Arabin Nights 75
  4. Cento Respiri (Slave) 80
  5. Overwhelming Darkness 75
  6. Sacrifice 75
  7. The Lover and the Forest 75
  8. Dark side of our souls 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Marie » pubblicata il --. Articolo letto 2469 volte.

 

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